Anche prima di essere acquisita da Logitech nel 2018, Blue produceva alcuni dei più interessanti microfoni per streaming e gaming sul mercato. Ora, supportato dall'enorme esperienza e potere finanziario di Logitech , Blue è una scommessa sicura quando si tratta di acquistare un nuovo microfono per la produzione di contenuti. In questo articolo, proverò il Blue Yeti , il microfono più popolare della loro gamma (e probabilmente sul mercato). È buono come suggeriscono i dati di vendita? Continuate a leggere per scoprirlo:

Microfono Yeti blu^{(Blue Yeti microphone)} : a chi va bene?

Il Blue Yeti è una scelta eccellente per qualsiasi tipo di creazione di contenuto diverso dalla registrazione in studio^{(studio recording)} . È la scelta giusta per:

• Streamer e creatori di contenuti che mescolano registrazioni soliste con interviste
• Musicisti dilettanti che cercano un microfono robusto e di buona qualità in grado di captare più sorgenti sonore
• Utenti che intendono utilizzarlo in più scenari e non vogliono sacrificare la qualità del suono

Pro e contro

Durante il test del microfono Blue Yeti , ho notato i seguenti punti di forza:

Vedi il prezzo su:

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• Esperienza di confezionamento^{(Fun packaging)} e unboxing divertente
• La qualità costruttiva del microfono^{(microphone build quality)} è ottima
• Ha un'enorme quantità di funzioni e controlli, che lo rendono estremamente versatile
• La qualità del suono^{(sound quality)} è eccellente per podcast, streaming e qualsiasi tipo di registrazione vocale
• Il software G-Hub sviluppato insieme a Logitech aiuta a ottimizzare il suono del microfono

Tuttavia, ci sono alcune cose che potrebbero essere migliorate:

• Non ci sono accessori inclusi nella confezione
• Il software Sherpa , consigliato per la formazione ^(Sherpa)Blue Yeti , è praticamente inutile per questo modello
• Premendo il pulsante ^{(button doesn)}Mute non si sente molto bene e fa un rumore di clic piuttosto forte

Verdetto

Il Blue Yeti ha tutte le caratteristiche per un best-seller: ha un design solido e pratico, la qualità del suono^{(sound quality)} è eccellente ed è ricco di funzionalità. Sono rimasto colpito dalla sua versatilità e facilità d'uso, nonché dall'eccellente filtraggio ed effetti^{(filtering and effects)} offerti dall'applicazione G-Hub . Durante i test, non ho riscontrato grossi difetti degni di nota. Consiglio vivamente il Blue Yeti per i creatori di contenuti che cercano un microfono robusto per le loro registrazioni.

Unboxing del microfono Blue Yeti

Il Blue Yeti arriva in una scatola che è originale e colorata come il suo nome. È una scatola pesante (poco più di 3,4 libbre o 1,5 kg), ma le sue dimensioni non sono così grandi: misura solo 4,9 x 9,8 x 6,2 pollici (12,5 x 24,8 x 15,7 cm). Questo deve significare che i contenuti sono piuttosto solidi, giusto? La parte anteriore della scatola presenta una foto del microfono e il suo nome.

La confezione del microfono Blue Yeti^{(Blue Yeti microphone)} è accattivante

I lati sono pieni di specifiche, informazioni interessanti e, naturalmente, molti yeti, che spiegano in dettaglio le caratteristiche del microfono.

Molti sforzi sono stati dedicati alla progettazione grafica della scatola

Il dorso segue lo stesso schema, con una spiegazione dettagliata delle caratteristiche presenti sul microfono. A quanto pare, il Blue Yeti ha tutto! Ma non andiamo avanti a noi stessi.

Ottieni una grande quantità di informazioni sul microfono solo studiando il pacchetto

La confezione contiene solo le basi: il microfono, un cavo da USB-A a Mini USB-A^{(Mini USB-A cable)} da 6 piedi (2 metri) , una guida rapida e informazioni sulla garanzia. Il microfono stesso è molto ben confezionato, con gli altri oggetti in uno scomparto separato. È anche completamente assemblato sul suo supporto, quindi l'unica cosa che devi fare è collegarlo al tuo Mac o PC Windows^{(Mac or Windows PC)} .

Accessori? Quali accessori?

L'esperienza di unboxing è piacevole: la scatola è piena di informazioni e ha un'ottima grafica, il microfono è adeguatamente protetto all'interno e di facile accesso. Sono rimasto un po' sorpreso, però, dal fatto che la confezione non contenga accessori a parte il cavo USB.^{(The unboxing experience is pleasant: the box is full of information and has excellent graphic design, the mike is properly secured inside and easy to access. I was a little surprised, though, that the box doesn’t contain any accessories apart from the USB cable.)}

Specifiche di progettazione e hardware

La prima cosa che ho notato quando ho disimballato lo Yeti è stato il suo peso. Il suo supporto pesa 2,2 libbre (1 kg) e anche il microfono stesso è pesante - 1,2 libbre (0,55 kg). Con 11,6 pollici (30 cm), il Blue Yeti è un po' più alto^{(bit taller)} del mio "driver quotidiano", il Trust GXT 252+ Emita Plus , ma è anche più compatto, poiché il GXT 252+ si trova su un treppiede leggero anziché su un solido base in metallo^{(metal base)} .

E che base solida è! Ha cuscinetti morbidi sul fondo, per smorzare le vibrazioni^{(vibration dampening)} , ed è super stabile grazie al suo peso e alla sua forma^{(weight and shape)} . Il meccanismo che fissa il microfono al supporto è semplice ma efficace nel mantenere il microfono in posizione. Detto questo, puoi ruotare il microfono solo su un asse e la regolazione dell'altezza non è possibile.

La parte anteriore del microfono Blue Yeti^{(Blue Yeti microphone)}

Guardando il microfono stesso, devo dire che oltre alla versione nera che ho testato, c'è anche una variante grigia (che ritengo sia migliore per nascondere le impronte digitali), e una terza opzione, ti lascio indovinare di che colore... Sì, otterrai sicuramente degli sguardi strani quando dici di aver appena comprato il Blue Yeti blu^{(Blue Yeti)} .

Sono disponibili tre colori per il Blue Yeti

Sono stato inizialmente colpito dalla qualità costruttiva, ma ho spostato rapidamente la mia attenzione sui pulsanti del dispositivo. Tanti, tanti bottoni! Innanzitutto^(First) , sulla parte frontale del microfono, troverete una manopola del volume^{(volume knob)} e un pulsante mute^{(mute button)} (quest'ultimo ritengo sia un must per streamer e gamer). Il pulsante muto funge^{(mute button)} anche da indicatore di stato^{(status indicator)} . Il suo LED^(LED) rosso integrato lampeggia quando il microfono è disattivato e rimane acceso finché il dispositivo è attivo.

I pulsanti sulla parte anteriore del microfono Blue Yeti^{(Blue Yeti microphone)}

La manopola sulla parte anteriore non^{(front isn)} è per il controllo del guadagno^{(gain control)} , però. Il Blue Yeti è davvero un microfono completo e una delle sue caratteristiche è un jack per cuffie per ^{(headphone jack)}il monitoraggio a latenza zero^{(zero-latency monitoring)} . Quindi la manopola è in realtà un controllo del volume^{(volume control)} per l' uscita delle cuffie^{(headphone output)} . Sulla parte inferiore del microfono, a parte la porta mini USB^{(USB port)} e il già citato jack per le cuffie^{(headphone jack)} , noterete un attacco filettato, che si sposa perfettamente con un braccetto^{(boom arm)} come il Blue Compass . Il Blue Yeti può anche essere dotato di un supporto antiurto^{(shock mount)} , ilRaggio blu III^{(Blue Radius III)} .

La parte inferiore del microfono ospita le porte e il supporto

Passando alla parte posteriore del microfono, troverai altre due caratteristiche: una manopola di controllo del guadagno^{(gain control knob)} e un selettore di pattern^{(pattern selector)} . Anche se credo che la manopola del guadagno^{(gain knob)} dovrebbe essere presente su qualsiasi microfono streaming^{(streaming microphone)} decente , il selettore di pattern^{(pattern selector)} è piuttosto esotico anche per i miei standard. Dai microfoni che abbiamo testato, solo il Trust GXT 258 Fyru ha una caratteristica simile.

Le manopole sul retro del microfono Blue Yeti^{(Blue Yeti microphone)}

Hai a tua disposizione non meno di quattro modelli di sensibilità, ognuno su misura per determinati tipi di registrazioni:

• Pattern cardioide^(Cardioid) : rileva il suono direttamente davanti al microfono ed è perfetto per registrazioni da solista come streaming di giochi^{(game streaming)} , podcast o voci fuori campo.
• Schema omnidirezionale^{(Omnidirectional)} - proprio come suggerisce il nome, in questa modalità il microfono capta il suono da qualsiasi direzione, rendendolo una buona scelta per le chiamate in conferenza o qualsiasi tipo di registrazione con più sorgenti sonore
• Pattern bidirezionale^{(Bidirectional)} : raccoglie il suono dalla parte anteriore e posteriore del microfono ed è utilizzato al meglio per interviste o duetti
• Schema stereo^(Stereo) : acquisisce un'immagine sonora^{(sound image)} ampia e realistica ed è ideale per registrazioni in cui è importante il posizionamento della sorgente sonora^{(sound source placement)} , ad esempio più strumenti o un coro

Il numero di pattern rende il Blue Yeti uno strumento molto versatile per creatori di contenuti e musicisti dilettanti. Il fatto che tu possa modificare il motivo al volo gli conferisce ancora più flessibilità.

Sono disponibili quattro pattern di registrazione, grazie alle tre capsule del condensatore

Ora arriva la parte in cui normalmente descrivo gli accessori inclusi, tranne che in questo caso non ce ne sono. Lo ammetto, sono stato viziato dal Trust GXT 252+ , che ha un braccio del braccio^{(boom arm)} , un treppiede, un filtro pop^{(pop filter)} e una copertura del microfono in schiuma^{(foam mike cover)} . Ma mi sarebbe davvero piaciuto vedere almeno una copertura per microfono in schiuma^{(foam mike cover)} ( filtro anti-pop^{(pop filter)} ) nella confezione. Non riesco a immaginare che il costo sia un problema per un tale accessorio, quindi forse il microfono non^{(microphone doesn)} ha bisogno di un filtro anti-pop^{(pop filter)} ? Vedremo nel prossimo capitolo.

La mesh è piuttosto densa, ma può fungere da filtro anti-pop^{(pop filter)} ?

Prima di arrivarci, diamo un'occhiata alla scheda tecnica. Il Blue Yeti ha tre capsule a condensatore (quindi in pratica ci sono tre microfoni all'interno dell'involucro, ognuno posizionato con un'angolazione diversa), con una risposta in frequenza^{(frequency response)} di 20Hz - 20kHz. Non eccezionale, non terribile, come si suol dire^{(as the saying goes)} : chiaramente non è inteso come microfono da studio^{(studio microphone)} . Tuttavia, per lo streaming e la voce fuori campo, la gamma di frequenza^{(frequency range)} è più che sufficiente. Il livello massimo di pressione^{(pressure level)} sonora è di 120 dB, con una distorsione armonica totale massima ( THD ) dello 0,5%. Infine, la frequenza di campionamento^{(sampling rate)} massima e la profondità di bit^{(bit depth)}sono tipici per un microfono in streaming: 48 kHz/16 bit. Se desideri maggiori dettagli e specifiche per il Blue Yeti , puoi verificarli sulla pagina del prodotto^{(product page)} : Blue-Yeti

Il design del microfono Blue Yeti è originale e molto pratico. Sono rimasto colpito dalla sensazione dei pulsanti (e dal loro numero) e dal design semplice ed efficiente della base. La mancanza di accessori inclusi è compensata dalla compatibilità con una varietà di bracci e supporti vibranti. Il numero di funzioni e le buone specifiche dovrebbero rendere il microfono Blue Yeti una buona scelta per una varietà di scenari di utilizzo.^{(The design of the Blue Yeti microphone is original and very practical. I was impressed by the feel of the buttons (and their number) and the simple and efficient design of the base. The lack of included accessories is offset by the compatibility with a variety of boom arms and vibration mounts. The number of features and the good specs should make the Blue Yeti microphone a good choice for a variety of usage scenarios.)}

Utilizzo del microfono Blue Yeti

Il Blue Yeti è completamente plug-and-play. Tutto quello che devi fare è tirarlo fuori dalla scatola, fissare il microfono sul suo supporto, collegare il cavo USB^{(USB cable)} in dotazione e sei pronto per partire. Il supporto è stabile e solido e, sebbene il suo peso renda difficile riposizionare il dispositivo, si presume che non lo sposterai troppo. Non appena lo colleghi, il LED rosso sul pulsante Mute si accende per confermare che il dispositivo è alimentato. Premendo il pulsante Mute , sono rimasto sorpreso dal rumore che faceva. Fa un forte clic e la sensazione non è eccezionale. Disattivando il microfono, il LED inizia a^{(LED start)} lampeggiare, un buon indicatore visivo dello stato del microfono^{(mike status)}. Le manopole sono lisce e precise e la qualità costruttiva complessiva del microfono è davvero buona.

La luce rossa indica che il microfono è attivo

Dopo averlo collegato al mio banco di prova di Windows^{(Windows testbench)} , il Blue Yeti è stato riconosciuto immediatamente. A parte il consueto guadagno e frequenza^{(gain and sample rate)} di campionamento , non è possibile regolare altre impostazioni dal sistema operativo^{(operating system)} . Dopo aver letto la guida all'installazione^{(setup guide)} rapida , ho installato il software Blue Sherpa , supponendo di ottenere funzionalità aggiuntive. Mi sbagliavo: tutto ciò che questo software fa (almeno sullo Yeti ) è portare i controlli del guadagno e del volume^{(gain and volume controls)} in una nuova interfaccia. Su altri dispositivi, come il Blue Yeti Nano , il software ha funzionalità aggiuntive, ma per lo Yeti , direi lo Sherpanon è necessario.

L'interfaccia Blue Sherpa

Ho quindi provveduto a scaricare e installare un altro software, sviluppato insieme a Logitech : il G-Hub . Ora stiamo parlando!

Il software G-Hub può gestire molti dispositivi di gioco e streaming di Logitech e Blue (come mouse, tastiere, cuffie, ecc.), può controllare l' illuminazione RGB^{(RGB lighting)} dove disponibile e fornisce funzionalità aggiuntive ad alcuni dispositivi. Ha una miriade di regolazioni ed effetti per il Blue Yeti (come la frequenza^{(cutoff frequency)} di taglio o il filtraggio fricativo ed esplosivo) e la sua interfaccia è semplice e facile da usare.

L' interfaccia G-Hub^{(G-Hub interface)} offre molte impostazioni

Ho testato il Blue Yeti in diversi scenari. Per prima^(First) cosa, l'ho usato in una teleconferenza^{(conference call)} insieme ad un amico (entrambi nella stessa stanza), ed i risultati sono stati molto buoni: sia con il pattern omnidirezionale che bidirezionale, all'altro capo della linea, le nostre voci erano ripreso senza distorsioni e con buona definizione. Il pulsante muto è stato super utile qui, dato che avevo il raffreddore e tossivo frequentemente.

Successivamente, l'ho usato per parlare con i miei compagni di squadra nel mio attuale gioco MMO^{(MMO game)} preferito , Star Citizen (suggerimento da professionista: se vuoi giocare a un gioco che ha raccolto oltre 400 milioni di dollari^(USD) di finanziamenti, eppure è ancora in fase di sviluppo alfa^{(alpha development)} per dieci anni ormai, vai a dare un'occhiata^{(go check it out)} ). Anche qui la qualità dell'audio registrato è stata molto buona.

Infine, ho usato il microfono per registrare un video. Il suono captato dal microfono era ancora una volta quasi impeccabile, con l'unico piccolo problema che senza modificare i livelli di guadagno, il Blue Yeti si rivela estremamente sensibile - raccoglie troppo il suono dai fan del mio PC (con il PC sotto la scrivania) e il mio vicino sta rinnovando. Questo problema può essere risolto aumentando il guadagno sul dispositivo e riducendolo nel sistema operativo^{(operating system)} (lo so, potrebbe sembrare controintuitivo) o utilizzando il software G-Hub per filtrare i suoni al di sotto di una certa soglia.

Vari filtri software possono aiutare a eliminare i suoni indesiderati

Non direi che l'elevata sensibilità è una brutta cosa, ha i suoi vantaggi, ma è qualcosa di cui dovresti essere consapevole se prevedi di registrare in un (n anche leggermente) ambiente rumoroso^{(noisy environment)} . Infine, ecco una registrazione di me che leggo dal mio libro preferito, Il piccolo principe^{(The Little Prince)} , per darti un'idea delle capacità del Blue Yeti . La registrazione è stata effettuata a una distanza di circa 10 pollici (25 cm), utilizzando il pattern cardioide^{(cardioid pattern)} .

Nel complesso, l'utilizzo del Blue Yeti è stata un'esperienza straordinaria. Il microfono è molto versatile e può essere configurato istantaneamente per chiamate in conferenza, streaming o registrazione di video e podcast. Molto utile la manopola che permette di passare da un pattern di registrazione all'altro, così come il pulsante mute con il LED di stato integrato. La qualità del suono è perfetta per gli scopi previsti e, sebbene la sensibilità del Blue Yeti possa essere un problema in ambienti rumorosi o quando si parla troppo vicino al microfono, questo può essere facilmente attenuato regolando il guadagno o utilizzando il software G-Hub . Il concorrente più vicino (sia in termini di prezzo che in termini di funzionalità) al Blue Yeti è il Trust GXT 258 Fyru, e la scelta tra i due è davvero difficile.^{(Overall, using the Blue Yeti was an amazing experience. The microphone is very versatile and can instantly be configured for conference calls, streaming, or recording videos and podcasts. The knob that allows switching between the recording patterns is very useful, as is the mute button with the integrated status LED. The sound quality is perfect for its intended purposes, and while the sensitivity of the Blue Yeti can be an issue in noisy environments or when talking too close to the microphone, this can be easily mitigated by adjusting gain or by using the G-Hub software. The closest competitor (both in terms of pricing and in terms of features) to the Blue Yeti is the Trust GXT 258 Fyru, and the choice between the two is indeed a difficult one. )}

Qual è la tua opinione sul microfono Blue Yeti^{(Blue Yeti microphone)} ?

Questo riassume la mia esperienza con il microfono Blue Yeti . Non sono affatto sorpreso che sia il microfono per lo streaming più venduto sul mercato, il suo marketing, le sue caratteristiche e la qualità del suono sono semplicemente stellari. Ma basta parlare di me: qual è la tua opinione sul Blue Yeti ? Lo comprerai? Hai anche altri microfoni nella tua lista? Fatecelo sapere nei commenti e, ovviamente, se ne possiedi già uno, facci sapere se hai avuto un'esperienza simile alla mia.

Blue Yeti USB microphone review - the perfect choice for content creators

Even before it was acquired by Logitech in 2018, Blue was manufacturing some of the most interestіng streaming and gaming micrоphones on the market. Now, backed up by the huge experiеnce and financial рowеr of Logitech, Blue is a safe bet when it comes tо buying a new mike for content produсtion. In this article, I will be testing oυt the Blue Yeti, the most popular microphone from their lineup (and arguably, on the market). Is it as good as the sales figures suggest? Read on to find out:

Blue Yeti microphone: Who is it good for?

The Blue Yeti is an excellent choice for any type of content creation other than studio recording. It’s the right choice for:

• Streamers and content creators who mix solo recordings with interviews
• Amateur musicians looking for a rugged, good-quality mike that can pick up multiple sound sources
• Users who plan to use it in multiple scenarios and don’t want to sacrifice sound quality

Pros and cons

While testing the Blue Yeti microphone, I noticed the following strong points:

See price on:

Buy now

• Fun packaging and unboxing experience
• The microphone build quality is great
• It has a huge amount of features and controls, making it extremely versatile
• The sound quality is excellent for podcasts, streaming, and any kind of voice recordings
• The G-Hub software developed together with Logitech helps optimize the sound of the microphone

However, there are a few things that could be improved:

• There are no accessories included in the package
• The Sherpa software, which is recommended for the Blue Yeti line-up, is pretty much useless for this model
• Pressing the Mute button doesn’t feel great and makes a rather loud clicking noise

Verdict

The Blue Yeti has all the attributes for a best-seller: it has a solid and practical design, the sound quality is excellent, and it’s feature-rich. I was impressed with its versatility and the ease of use, as well as the excellent filtering and effects offered by the G-Hub application. During testing, I found no big flaws worth mentioning. I highly recommend the Blue Yeti for content creators looking for a robust microphone for their recordings.

Unboxing the Blue Yeti microphone

The Blue Yeti comes in a box that’s as funky and colorful as its name. It’s a heavy box (a bit more than 3.4 lbs or 1.5 kg), but its dimensions are not that large: it only measures 4.9 by 9.8 by 6.2 inches (12.5 by 24.8 by 15.7 cm). This must mean that the contents are pretty solid, right? The front of the box features a photo of the microphone and its name.

The packaging for the Blue Yeti microphone is eye-catching

The sides are packed with specs, cool information, and of course, lots of yetis, explaining in detail the features of the microphone.

Much effort was put into the graphic design of the box

The back follows the same pattern, with a detailed explanation of the features present on the microphone. From the looks of it, the Blue Yeti has everything! But let’s not get ahead of ourselves.

You get a large amount of information regarding the microphone just by studying the package

The package contains just the basics: the microphone, a 6 feet (2 meters) USB-A to Mini USB-A cable, a quick guide, and warranty information. The microphone itself is very well packaged, with the other items in a separate compartment. It’s also completely assembled on its stand, so the only thing you need to do is plug it into your Mac or Windows PC.

Accessories? What accessories?

The unboxing experience is pleasant: the box is full of information and has excellent graphic design, the mike is properly secured inside and easy to access. I was a little surprised, though, that the box doesn’t contain any accessories apart from the USB cable.

Design and hardware specifications

The first thing I noticed when unpacking the Yeti was its weight. Its stand weighs 2.2 lbs (1kg) and the microphone itself is heavy as well - 1.2 lbs (0.55 kg). At 11.6 inches (30 cm), the Blue Yeti is a bit taller than my “daily driver”, the Trust GXT 252+ Emita Plus, but it’s also more compact, since the GXT 252+ sits on a light tripod instead of a solid metal base.

And what a solid base it is! It has soft pads on the bottom, for vibration dampening, and it is super stable thanks to its weight and shape. The mechanism that secures the mike to the stand is simple but effective in keeping the microphone in position. That being said, you can only rotate the mike on one axis, and height adjustment is not possible.

The front of the Blue Yeti microphone

Looking at the microphone itself, I should mention that apart from the black version that I tested, there is also a gray variant (which I feel is better at hiding fingerprints), and a third option, I’ll let you guess what color… Yeah, you will definitely get some weird looks when you say you just bought the blue Blue Yeti.

Three colors are available for the Blue Yeti

I was first impressed by the build quality, but I quickly shifted my attention towards the device’s buttons. Lots and lots of buttons! First of all, on the front of the microphone, you will find a volume knob and a mute button (the latter I feel is a must for streamers and gamers). The mute button also doubles as a status indicator. Its integrated red LED flashes when the mike is muted and stays lit as long as the device is active.

The buttons on the front of the Blue Yeti microphone

The knob on the front isn’t for gain control, though. The Blue Yeti is truly a fully-featured mic, and one of its features is a headphone jack for zero-latency monitoring. So the knob is actually a volume control for the headphone output. On the bottom of the microphone, apart from the mini USB port and the aforementioned headphone jack, you will notice a threaded mount, which goes perfectly with a boom arm like the Blue Compass. The Blue Yeti can also be fitted with a shock mount, the Blue Radius III.

The bottom of the microphone houses the ports and the mount

Moving on to the back of the microphone, you will find two more features: a gain control knob and a pattern selector. While I believe that the gain knob should be present on any decent streaming microphone, the pattern selector is quite exotic even by my standards. From the microphones we tested, only the Trust GXT 258 Fyru has a similar feature.

The knobs on the back of the Blue Yeti microphone

You have at your disposal no less than four sensitivity patterns - each one tailored for certain types of recordings:

• Cardioid pattern - picks up the sound directly in front of the microphone and is perfect for solo recordings like game streaming, podcasts, or voice-overs.
• Omnidirectional pattern - just as its name implies, in this mode, the microphone picks up the sound from any direction, making it a good choice for conference calls or any kind of recording with multiple sound sources
• Bidirectional pattern - picks up the sound from the front and the back of the mic and is best used for interviews or duets
• Stereo pattern - captures a wide and realistic sound image and is ideal for recordings where sound source placement is important, for example, multiple instruments or a choir

The number of patterns makes the Blue Yeti a very versatile tool for content creators and amateur musicians. The fact that you can modify the pattern on the fly gives it even more flexibility.

Four recording patterns are available, thanks to the three condenser capsules

Now comes the part where I normally describe the included accessories, except in this case, there aren’t any. I admit, I was spoiled by the Trust GXT 252+, which has a boom arm, a tripod, a pop filter and a foam mike cover. But I would have really liked to see at least a foam mike cover (pop filter) in the package. I can’t imagine the cost to be an issue for such an accessory, so maybe the microphone doesn’t need a pop filter? We’ll see in the next chapter.

The mesh is pretty dense, but can it act as a pop filter?

Before we get there, let’s look at the specs sheet. The Blue Yeti has three condenser capsules (so basically there are three microphones inside the casing, each one positioned at a different angle), with a frequency response of 20Hz - 20kHz. Not great, not terrible, as the saying goes - it’s clearly not intended as a studio microphone. However, for streaming and voice-over, the frequency range is more than sufficient. The maximum sound pressure level is 120 dB, with a maximum total harmonic distortion (THD) of 0.5%. Finally, the maximum sampling rate and the bit depth are typical for a streaming microphone: 48 kHz/16bit. If you want more details and specs for the Blue Yeti, you can check them out on the product page: Blue - Yeti

The design of the Blue Yeti microphone is original and very practical. I was impressed by the feel of the buttons (and their number) and the simple and efficient design of the base. The lack of included accessories is offset by the compatibility with a variety of boom arms and vibration mounts. The number of features and the good specs should make the Blue Yeti microphone a good choice for a variety of usage scenarios.

Using the Blue Yeti microphone

The Blue Yeti is completely plug-and-play. All you need to do is take it out of the box, secure the microphone on its stand, plug in the provided USB cable, and you’re ready to go. The stand feels stable and solid, and while its weight makes the device hard to reposition, it’s assumed you won’t be moving it around too much. As soon as you plug it in, the red LED on the Mute button lights up to confirm the device is powered. Pushing the Mute button, I was surprised at the noise it made. It clicks loudly and the feeling is not great. Muting the microphone makes the LED start blinking, a good visual indicator of the mike status. The knobs feel smooth and precise, and the overall build quality of the microphone is really good.

The red light indicates the microphone is active

After plugging it into my Windows testbench, the Blue Yeti was recognized instantly. Apart from the usual gain and sample rate, you cannot adjust other settings from the operating system. After reading the quick setup guide, I installed the Blue Sherpa software, assuming I would gain additional functionality. I was wrong: all this piece of software does (at least on the Yeti) is bring gain and volume controls into a new interface. On other devices, like the Blue Yeti Nano, the software does have additional features, but for the Yeti, I’d say the Sherpa it’s not necessary.

The Blue Sherpa interface

I then proceeded to download and install another piece of software, developed together with Logitech: the G-Hub. Now we’re talking!

The G-Hub software can manage many gaming and streaming devices from Logitech and Blue (like mice, keyboards, headsets, etc.), it can control the RGB lighting where available, and it gives additional functionality to some devices. It has a plethora of adjustments and effects for the Blue Yeti (like the cutoff frequency or the fricative and plosive filtering) and its interface is simple and easy to use.

The G-Hub interface offers lots of settings

I tested the Blue Yeti in several scenarios. First, I used it in a conference call together with a friend (both of us in the same room), and the results were very good: with both the omnidirectional and the bidirectional pattern, at the other end of the line, our voices were picked up without distortions and with good definition. The mute button was super useful here, since I had a cold and was coughing frequently.

Next, I used it to talk to my team-mates in my current favorite MMO game, Star Citizen (pro tip: if you want to play a game that has raised over 400 million USD in funding, and yet is still in alpha development for ten years now, go check it out). Here too, the quality of the recorded audio was very good.

Finally, I used the microphone to record a video. The sound picked up by the microphone was again almost flawless, with the only small issue being that without tweaking the gain levels, the Blue Yeti proves to be extremely sensitive - it picks up way too much of the sound from my PC fans (with the PC being under the desk) and my neighbor’s renovating. This issue can be fixed either by turning the gain up on the device and down in the operating system (I know, it might sound counter-intuitive) or by using the G-Hub software to filter out sounds below a certain threshold.

Various software filters can help eliminate unwanted sounds

I wouldn’t say the high sensitivity is a bad thing, it has its advantages, but it’s something you should be aware of if you plan to record in a(n even slightly) noisy environment. Finally, here is a recording of me reading from my favorite book, The Little Prince, to give you an idea of the Blue Yeti’s capabilities. The recording was made at a distance of roughly 10 inches (25cm), using the cardioid pattern.

Overall, using the Blue Yeti was an amazing experience. The microphone is very versatile and can instantly be configured for conference calls, streaming, or recording videos and podcasts. The knob that allows switching between the recording patterns is very useful, as is the mute button with the integrated status LED. The sound quality is perfect for its intended purposes, and while the sensitivity of the Blue Yeti can be an issue in noisy environments or when talking too close to the microphone, this can be easily mitigated by adjusting gain or by using the G-Hub software. The closest competitor (both in terms of pricing and in terms of features) to the Blue Yeti is the Trust GXT 258 Fyru, and the choice between the two is indeed a difficult one.

What’s your opinion about the Blue Yeti microphone?

This sums up my experience with the Blue Yeti microphone. I’m not at all surprised that it’s the best-selling streaming microphone on the market, its marketing, features, and sound quality are just stellar. But enough about me: what’s your opinion about the Blue Yeti? Will you buy it? Do you have other microphones on your shortlist as well? Let us know in the comments and, of course, if you already own one, let us know if you had a similar experience to mine.

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