Hacker^(Hackers) . Le notizie amano riferire su di loro e il pubblico ama semplicemente fraintendere completamente ciò che fanno effettivamente. La parola "hacker" è stata associata a criminali informatici dannosi, in gran parte grazie al modo in cui viene utilizzata nei media e nei film.

In origine il tipo dannoso di mago del computer era conosciuto come un "cracker", ma sembra che la comunità degli hacker abbia rinunciato a provare a fare in modo che il "cracker" si attacchi. Invece gli hacker di diverse inclinazioni morali sono classificati in tre diversi "cappelli". Inoltre, a quanto pare, come i maghi.

Quindi, se pensi che tutti gli hacker siano "cattivi", allora questo è il momento perfetto per disfare le basi della moralità degli hacker. Da un grande potere derivano grandi responsabilità e il modo in cui un hacker sceglie di utilizzare le proprie conoscenze determina quale cappello indosserà.

Ogni hacker può ovviamente indossare più di un cappello. Il cappello è associato al tipo di hacking che sta avvenendo, non necessariamente a chi lo fa. 

Entro la fine di questo articolo, capirai quale tipo di hacking si adatta a quale cappello e, si spera, saprai come si inseriscono gli hacker nel più ampio ecosistema digitale. Quindi, tieniti il ​​tuo cappello (qualunque esso sia) mentre approfondiamo i copricapi morali della cultura hacker.

I White Hat Hacker^{(White Hat Hackers)} sono i Legali Buoni Maghi^{(Lawful Good Wizards)} della Rete

Gli hacker white^(White) hat sono anche conosciuti come "hacker etici". Se vuoi una carriera legale come hacker, allora questo è l'unico cappello che dovresti indossare. Gli hacker etici fanno sempre di tutto per assicurarsi che qualunque cosa facciano avvenga con il consenso di tutte le persone coinvolte. Agiscono come consulenti per la sicurezza e sostengono un mondo digitale più sicuro.

Uno dei servizi più preziosi offerti dai cappelli bianchi è noto come test di penetrazione o "pentest". Fondamentalmente^(Basically) l'hacker etico farà del suo meglio per trovare falle nella sicurezza di un cliente. Se riescono a sconfiggere la sicurezza di un client, segue un rapporto completo con le attenuazioni.

Gli hacker etici non causano mai danni deliberati a dati, sistemi o persone. Puoi effettivamente seguire corsi sull'hacking etico e, se hai la giusta esperienza e qualifiche, ottenere una certificazione^{(certification)} come hacker etico.

I cappelli bianchi^(White) sono solitamente guidati dalla passione per la privacy e la sicurezza. Stanno diventando sempre più importanti man mano che il business, i servizi e le istituzioni governative di cui tutti abbiamo bisogno passano a modelli di business interamente digitali.

Grey Hat Hackers Roll True Neutral

Gli hacker Grey^(Grey) Hat non sono dannosi di per sé, ma non seguono nemmeno un rigido codice etico. Un cappello grigio potrebbe passare il loro tempo a curiosare in luoghi dove non hanno il permesso di essere. Non rubano informazioni o danneggiano nulla di proposito, ma non si preoccupano nemmeno del consenso.

Se un cappello grigio scopre una vulnerabilità di sicurezza, è probabile che la segnalino privatamente ai proprietari del sistema. Tuttavia, è noto che i cappelli grigi pubblicano exploit se non vengono corretti, come un modo per costringere i proprietari di sistemi ad agire. 

Gli hacker Grey^(Grey) Hat sono spesso guidati dalla semplice curiosità e dal desiderio di esplorare la rete. Non intendono infrangere la legge o fare del male di proposito.

È solo che, a volte, leggi fastidiose e principi etici ostacolano una cosa che vogliono fare. Nonostante i pentest non etici siano illegali, alcune aziende potrebbero tollerare i cappelli grigi che portano loro exploit critici senza esporli a utenti malintenzionati.

Le grandi aziende tecnologiche spesso offrono programmi "bug bounty" in cui le persone possono portare vulnerabilità non richieste che scoprono. Finché la divulgazione avviene in conformità con le loro regole di ricompensa dei bug, chiunque può partecipare.

Black Hat Hackers – Caotici stregoni malvagi^{(Black Hat Hackers – Chaotic Evil Sorcerers)}

Gli hacker black^(Black) hat sono gli uomini neri di Internet. Queste persone usano le loro abilità e conoscenze a scopo di lucro, i "lulz" o entrambi. "Lulz" è una corruzione del termine Internet "LOL" o ridere ad alta voce^{(laugh out loud)} . In questo contesto significa fondamentalmente fare qualcosa solo perché pensi di poterlo fare o perché sarebbe divertente.

Quando si tratta di fare soldi, i cappelli neri hanno molte opzioni. Tutte illegali e immorali! Irrompono nei sistemi per rubare informazioni o semplicemente cestinano tutto, causando enormi danni.

La vendita di informazioni sulla carta di credito rubata è tutto in una giornata di lavoro per un cappello nero. Furto d' identità^(Identity) ? Solo^(Just) un altro giorno nella gente della malavita di Internet. Gli altri due tipi di hacker sono, come ci si potrebbe aspettare, di solito in opposizione agli hacker malintenzionati.

Hacker di Stato

Gli hacker di stato sono un'aggiunta relativamente nuova al pantheon degli hacker. Non si adattano perfettamente a nessuno dei cappelli tradizionali e sono una nuova generazione di soldati della guerra informatica. Quello che fanno è (pensato per essere) legale, secondo le leggi sullo spionaggio del proprio paese, ma il loro intento potrebbe anche essere dannoso.

Gli hacker di stato non si adattano perfettamente allo spettro del cappello degli hacker, perché fino ad oggi gli hacker sono stati in gran parte gruppi e individui civili. Tuttavia, gli hacker statali sono qui per restare, quindi dobbiamo trovare uno spazio per loro nel nostro modo di pensare al mondo degli hacker. Forse potremmo chiamarli "cappelli mimetici". No, non prenderà mai piede, vero?

Abbiamo bisogno di hacker!

Per loro natura, gli hacker vivono ai margini del mondo digitale. Sono sicuramente molto diversi dall'utente medio e anche gli utenti esperti e gli appassionati di tecnologia non si muovono negli stessi ambienti.

La mente di un hacker, indipendentemente dal cappello che indossa, deve essere ad angolo retto rispetto alla persona tipica. Possono fare un passo indietro dai pregiudizi e dai preconcetti che la maggior parte di noi ha e quindi ottenere alcune soluzioni alternative e exploit piuttosto sorprendenti.

Mentre lo spettro degli hacker black hat potrebbe tenere alcune persone sveglie la notte, non c'è dubbio che affinché la tecnologia e le politiche relative a queste tecnologie vadano avanti, abbiamo bisogno di persone con quella mentalità da "hacker".

È importante ricordare che l'hacking è spesso una parte del processo di innovazione. Qualcuno ha un'idea e mette alla prova quella nozione invece di liquidarla come impossibile. Quindi, se associ automaticamente la parola "hacker" alla criminalità, potrebbe essere il momento di rivisitare quei pregiudizi.

Black, White & Gray Hat Hacking Defined

Hackers. The news loves to report on them and the public just loves to completely misunderstand what they actually do. The word “hacker” has become associated with malicious computer criminals, largely thanks to how it’s used in the media and film.

Originally the malicious type of computer wizard was known as a “cracker”, but it seems like the hacker community has given up on trying to make “cracker” stick. Instead hackers of different moral inclinations are sorted under three different “hats”. Also, as it turns out, like wizards.

So if you think that all hackers are “bad guys”, then this is the perfect time to unpack the basics of hacker morality. With great power comes great responsibility, and how a hacker chooses to wield their knowledge determines which hat they’ll wear.

Any given hacker can wear more than one hat of course. The hat is associated with the type of hacking that’s happening, not who does the hacking, necessarily. 

By the end of this article, you’ll understand which type of hacking fits under which hat and, hopefully, know how hackers fit into the larger digital ecosystem. So, hold on to your own hat (whichever it may be) as we delve into the moral headpieces of hacker culture.

White Hat Hackers are the Lawful Good Wizards of the Net

White hat hackers are also known as “ethical hackers”. If you want a legal career as a hacker, then this is the only hat you should wear. Ethical hackers always go to great pains to ensure that whatever they do happens with the consent of everyone involved. They act as security consultants and advocate for a safer digital world.

One of the most valuable services offered by white hats is known as a penetration test or “pentest”. Basically the ethical hacker will try their best to find holes in a client’s security. If they manage to defeat the security of a client, a full report with mitigations follow.

Ethical hackers never cause deliberate harm to data, systems or people. You can actually take courses on ethical hacking and, if you have the right experience and qualifications, get a certification as an ethical hacker.

White hats are usually driven by a passion for privacy and security. They are becoming ever more important as the business, services and government institutions we all need shift to entirely digital business models.

Grey Hat Hackers Roll True Neutral

Grey hat hackers aren’t malicious per se, but they don’t follow a strict ethical code either. A grey hat might while away their time poking around places where they have no permission to be. They don’t steal information or damage anything on purpose, but they also don’t really care about consent.

If a grey hat discovers a security vulnerability, they are likely to report it to the owners of the system privately. However, grey hats have been known to publish exploits if they aren’t fixed, as a way to force system owners into action. 

Grey hat hackers are often driven by simple curiosity and a desire to explore the net. They don’t mean to break the law or do harm on purpose.

It’s just that, sometimes, pesky laws and ethical principles stand in the way of a thing they want to do. Despite unethical pentests being illegal, some companies might tolerate grey hats who bring them critical exploits without exposing them to malicious users.

Large tech companies will often offer “bug bounty” programs where people may bring unsolicited vulnerabilities they discover. As long as the disclosure is done in accordance with their bug bounty rules, anyone can participate.

Black Hat Hackers – Chaotic Evil Sorcerers

Black hat hackers are the boogeymen of the internet. These people use their skills and knowledge for profit, the “lulz” or both. “Lulz” is a corruption of the internet term “LOL” or laugh out loud. In this context it basically means doing something just because you think you can or because it would be funny.

When it comes to making a buck, black hats have many options.All of them illegal and immoral! They break into systems to steal information or simply trash everything, causing huge damages.

Selling stolen credit card information is all in a day’s work for a black hat. Identity theft? Just another day in the internet underworld folks. The other two types of hackers are, as you might expect, usually in opposition to malicious hackers.

State Hackers

State hackers are a relatively new addition to the hacker pantheon. They don’t really fit neatly under any of the traditional hats and are a new breed of cyber warfare soldiers. What they do is (meant to be) legal, under the espionage laws of their own country, but their intent may also well be malicious.

State hackers don’t fit into the hacker hat spectrum neatly, because until today hackers have largely been civilian groups and individuals. Still, state hackers are here to stay, so we need to find a space for them in our thinking about the hacker world. Maybe we could call them “camo hats”. No, that’ll never catch on, would it?

We Need Hackers!

By their nature, hackers live at the fringes of the digital world. They are certainly very different from the average user and even power users and tech aficionados don’t move in much of the same circles.

The mind of a hacker, regardless of the hat they wear, has to be at right angles to the typical person. They can step back from the biases and preconceptions most of us have and thereby achieve some pretty amazing workarounds and exploits.

While the specter of black hat hackers might keep some people up at night, there’s no doubt that for technology and policies related to those technologies to move forward, we need people with that “hacker” mindset.

It’s important to remember that hacking is often a part of the innovation process. Someone comes up with an idea and tests that notion instead of dismissing it as impossible. So if you automatically associate the word “hacker” with criminality, it might be time to revisit those prejudices.

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